Salve a tutti, amici della Collina dei Menhir.
Sono mancata per molto tempo, di preciso non saprei quanto, saranno stati un paio d'anni?
Ho attraversato...o meglio, sto attraversando un periodo buio, nel quale c'è ancora qualche confusione, c'è frustrazione per il mio percorso in accademia, i ricordi del passato ritornano ancora vividi, talmente vividi che mi fanno sentire come se stessi ancora lì e mi fanno male. Sto cercando di fare pace con me stessa facendo un continuo tira e molla tra la paura e il coraggio di andare avanti, tra la felicità e la tristezza, non c'è un vero e proprio periodo piatto per me, perché per me mai niente è piatto, anzi...mi sembra di essere di continuo sulle montagne russe se parlo dei miei sentimenti.
Eppure sono così e prima cercavo di reprimermi, ma ho capito che un errore enorme. Esplodere e scoppiettare per quanto sia distruttivo e o folle, in qualche modo aiuta a chiarire le cose, in maniera quasi violenta ma aiuta a chiarire le cose e a migliorarle anche. Quindi, forse è meglio che starsene in silenzio e aspettare che la fine arrivi senza capire perché per come, eccetera eccetera.
C'è questa battaglia in me che non so se avrà mai fine. L'accettarmi. Non riesco a capire cosa sia meglio, se aspettare che le cose si risolvano da sole o fare un casino. Ma io penso una cosa, per quanto mi dicano che il tempo è curativo, per quanto mi dicano che dovrei starmene buona, credo proprio che se non avessi mai fatto casino non avrei risolto molti problemi nella mia vita, con la mia famiglia, con le questioni sentimentali, con gli amici e il resto. Quindi anche se sono casinara, in fondo, penso che sia meglio così. Faccio rumore, ma pure se volessi non riuscirei a trattenermi, prima o poi esploderei con tanti coriandoli e fuochi d'artificio.
Sarò pazza? Psicopatica? Boh, può darsi, ma chi dice che non possa servire?
Ad ogni modo, tornando alla mia folle vita, stavo parlando di questo mio periodo buio, in cui non sto riuscendo a fare granché artisticamente perché ho avuto una bambina! Sì, proprio così, Nocticula è diventata mamma!
Ma purtroppo non è l'unico motivo per cui non sto più né disegnando né scrivendo granché.
Mi fanno male le mani e credo si tratti di tendinite e ogni volta che anche per un momento mantengo la penna o la matita in mano, lentamente mi si addormenta e non me la sento più, inizia a farmi un male cane e addio e molto spesso, cerco di non riprovarci subito perché quelle energie vorrei spenderle per mia figlia piuttosto che per il disegno, per quanto lo ami.
Inoltre niente più mi ispirava perché avevo perso fiducia nelle persone che mi stavano intorno, in me stessa, non avevo la minima voglia di fare niente, solo di sfogare quell'oceano di rabbia e di tristezza che mi portavo dentro. Avevo perso la cognizione di ogni cosa, era come se non volessi più ricordare chi ero, perché me ne vergognavo. Mi vergognavo di essere stata così stupida, sognante, infantile, così...imperfetta.
Non riuscivo più a disegnare nulla se non per sforzo, ma se devo sforzarmi anche di disegnare che senso avrebbe avuto? Io amavo disegnare perché quando disegnavo mi sentivo libera. Perché sentirmi costretta a fare qualcosa che di solito mi faceva sentire libera?
Niente di quello che scrivevo o che disegnavo mi piaceva più.
Così ho lasciato i miei sogni ad impolverarsi nell'attesa che resuscitassi la mia anima e la riportassi a risplendere di nuovo, dopo molti avvenimenti che mi sono capitati e me l'hanno distrutta.
Ora sto meglio, ma non è facile. Non sto bene, ma non sto neanche male e con le mie difficoltà, sto buttando giù più righe e più schizzi, nonostante le mie mani continuino a dolere. Sto ritrovando l'amore per l'arte e o capito come esprimerla meglio di prima. Certo, non riesco più a trovare la stessa voglia di prima, non tutti i giorni, ma va bene. Per adesso va bene.
Sono mancata per molto tempo, di preciso non saprei quanto, saranno stati un paio d'anni?
Ho attraversato...o meglio, sto attraversando un periodo buio, nel quale c'è ancora qualche confusione, c'è frustrazione per il mio percorso in accademia, i ricordi del passato ritornano ancora vividi, talmente vividi che mi fanno sentire come se stessi ancora lì e mi fanno male. Sto cercando di fare pace con me stessa facendo un continuo tira e molla tra la paura e il coraggio di andare avanti, tra la felicità e la tristezza, non c'è un vero e proprio periodo piatto per me, perché per me mai niente è piatto, anzi...mi sembra di essere di continuo sulle montagne russe se parlo dei miei sentimenti.
Eppure sono così e prima cercavo di reprimermi, ma ho capito che un errore enorme. Esplodere e scoppiettare per quanto sia distruttivo e o folle, in qualche modo aiuta a chiarire le cose, in maniera quasi violenta ma aiuta a chiarire le cose e a migliorarle anche. Quindi, forse è meglio che starsene in silenzio e aspettare che la fine arrivi senza capire perché per come, eccetera eccetera.
C'è questa battaglia in me che non so se avrà mai fine. L'accettarmi. Non riesco a capire cosa sia meglio, se aspettare che le cose si risolvano da sole o fare un casino. Ma io penso una cosa, per quanto mi dicano che il tempo è curativo, per quanto mi dicano che dovrei starmene buona, credo proprio che se non avessi mai fatto casino non avrei risolto molti problemi nella mia vita, con la mia famiglia, con le questioni sentimentali, con gli amici e il resto. Quindi anche se sono casinara, in fondo, penso che sia meglio così. Faccio rumore, ma pure se volessi non riuscirei a trattenermi, prima o poi esploderei con tanti coriandoli e fuochi d'artificio.
Sarò pazza? Psicopatica? Boh, può darsi, ma chi dice che non possa servire?
Ad ogni modo, tornando alla mia folle vita, stavo parlando di questo mio periodo buio, in cui non sto riuscendo a fare granché artisticamente perché ho avuto una bambina! Sì, proprio così, Nocticula è diventata mamma!
Ma purtroppo non è l'unico motivo per cui non sto più né disegnando né scrivendo granché.
Mi fanno male le mani e credo si tratti di tendinite e ogni volta che anche per un momento mantengo la penna o la matita in mano, lentamente mi si addormenta e non me la sento più, inizia a farmi un male cane e addio e molto spesso, cerco di non riprovarci subito perché quelle energie vorrei spenderle per mia figlia piuttosto che per il disegno, per quanto lo ami.
Inoltre niente più mi ispirava perché avevo perso fiducia nelle persone che mi stavano intorno, in me stessa, non avevo la minima voglia di fare niente, solo di sfogare quell'oceano di rabbia e di tristezza che mi portavo dentro. Avevo perso la cognizione di ogni cosa, era come se non volessi più ricordare chi ero, perché me ne vergognavo. Mi vergognavo di essere stata così stupida, sognante, infantile, così...imperfetta.
Non riuscivo più a disegnare nulla se non per sforzo, ma se devo sforzarmi anche di disegnare che senso avrebbe avuto? Io amavo disegnare perché quando disegnavo mi sentivo libera. Perché sentirmi costretta a fare qualcosa che di solito mi faceva sentire libera?
Niente di quello che scrivevo o che disegnavo mi piaceva più.
Così ho lasciato i miei sogni ad impolverarsi nell'attesa che resuscitassi la mia anima e la riportassi a risplendere di nuovo, dopo molti avvenimenti che mi sono capitati e me l'hanno distrutta.
Ora sto meglio, ma non è facile. Non sto bene, ma non sto neanche male e con le mie difficoltà, sto buttando giù più righe e più schizzi, nonostante le mie mani continuino a dolere. Sto ritrovando l'amore per l'arte e o capito come esprimerla meglio di prima. Certo, non riesco più a trovare la stessa voglia di prima, non tutti i giorni, ma va bene. Per adesso va bene.
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