lunedì 12 febbraio 2018

Diario impallinato - Episodio 1.

La voce di Florence mi fa volare con la testa. Sento che davvero vorrei sollevarmi in cielo e librarmi in aria, lontano sfidando le nuvole e il vento, sentirmi capace di fare tutto quello che voglio. Nessuno è come me, è una cosa che sento, molti mi fraintendono e mi fraintenderanno e forse non accetteranno mai quello che sono. Ma non mi importa, anche se questo mi porta a non avere molti amici. 
E' questo forse che mi risulta difficile. Risulto presuntuosa, brusca, saccente, ingrata, a chi mi sta accanto, le poche persone che mi stanno accanto, ma so di non esserlo, so quello che sento e quello che sento spesso si rivela vero, per cui è l'unica cosa in cui abbia un po' di fiducia. 
Sto lavorando per il mio futuro e pian piano sto ricostruendo i pezzi e non lascerò che qualcuno, per quanto lo ami mi distrugga il cuore di nuovo. Cambierò il modo di trattarmi, mi tratterò meglio, ogni giorno migliorerò con me stessa, perché sono la cosa più importante che ho.
Tuttavia non riesco a distaccarmi dalle persone che amo, nonostante mi facciano del male. Perché dovrei farlo se le amo? Non è quello che succede quando una persona prova vero amore? L'amore è folle, così come è folle la vita e a pensarci bene non credo affatto che ci sia qualcosa di veramente normale a questo mondo. Le persone fanno degli errori e li faranno sempre, è inutile che diciamo "Eh sì, però se ti comporti così non possiamo stare insieme", balle secondo me, vuol dire che non vuoi prenderti il tempo di trovare una soluzione, si pensa sempre e solo a lasciarsi perdere, ma mi chiedo, è questo l'amore? Siete sicuri di amare? Perché a me non sembra. Si idealizza una persona e ci si innamora di essa solo per l'immagine che abbiamo in testa di essa. Accettare tutto quello che non va bene e aspettare che quella persona combaci perfettamente a quella che vi siete immaginati, è un comportamento che assumiamo tutti, sempre. O che siamo abituati ad assumere. Ma è sbagliato, perché nessuno è come lo immaginiamo noi, che sia perfetto o imperfetto, non possiamo pretendere che la persona che stiamo conoscendo sia come la immaginiamo, perché - spiego meglio- mentre conosciamo una persona ci facciamo sempre un'idea di essa almeno parzialmente e inevitabilmente ci creiamo aspettative e le aspettative non si possono evitare, conosci un tipo tranquillo sempre per conto suo e non ti aspetti niente di chissà cosa da lui, ma non è detto che se sembri tranquillo sia davvero tranquillo. Potrebbe avere un'anima tremenda e te la riuscirebbe a nascondere, ma non per qualcosa, per forza, forse anche perché stesso lui non la riconosce. E' impossibile riuscire a conoscere davvero una persona, non solo per ciò che ho detto prima ma anche perché le persone cambiano continuamente, in base al vissuto in base alle esperienze, in base alle scelte. Non esiste in realtà lo status quo. Quindi amiamo le persone accanto a noi o amiamo soltanto una parte di loro?
Se decidiamo di volerci stare per sempre, siamo davvero sicuri che vogliamo quella persona o vogliamo solo una sua parte? E non parlo semplicemente di un partner, parlo di una madre, di un padre, di un fratello, di una sorella. So che la famiglia non te la scegli, ma è comunque la tua famiglia. Posso mai rinnegare tutto ciò? No. Rinnegherei una parte di me. 
Molto spesso, la famiglia a volte te la scegli anche e sono i tuoi amici, sono, appunto, anche i partner. 
Ci sono problemi che ci saranno sempre, pure se finisce con uno e ti metti con un altro, gli stessi problemi si ripresenteranno, perché in qualche modo salteranno fuori. Allora credo che sia meglio affrontarli e se è possibile insieme, perché non si può risolvere tutto da soli. Diventa innaturale. 
Credo che sto capendo davvero il significato di perdonare. 







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