giovedì 13 dicembre 2012

Questa è la mia storia - I° Episodio.

Non so se il verbo giusto sia 'cominciare' in quanto tutto questo è iniziato secoli e secoli prima ancora che nascessi in questa vita.
Il mio corpo ha diciotto anni ma la mia anima ne ha più di 300. Vi racconterò pezzo per pezzo questa storia in modo che possiate capire quanto è stato straordinario per me scoprire ciò che ora so.
Fin da bambina vedevo delle cose. Cose che altre persone non vedevano. Ma la cosa più importante è che io da sempre sentivo dentro di me che quel corpo ove abitavo non era il mio. Niente di ciò che era intorno a me l'ho mai sentito appartenermi. Mi sono sempre sentita un pesce fuor d'acqua, ora ancora di più.
Sembrerà banale affermare questa sensazione ormai ventennale, poiché non sono l'unica che si è sentita così...
Sono sempre stata attirata dalla magia, dalle streghe e da ciò che era ignoto alla coscienza collettiva. Fin da piccola vedevo spiriti, spiriti ovunque, e molto spesso questi ultimi mi chiedevano continuamente aiuto, ma io, inesperta qual'ero, avevo paura di loro e cercavo di evitarli, fin quando poi non riuscii più a vederli per un po' di tempo, durante la mia crescita. Solo più tardi, nel pieno della mia adolescenza, il mio spaesamento si fece più insopportabile e, da cattolica che mi battezzarono, divenni atea e da atea scoprii per caso la Wicca. Credevo, almeno in parte di aver trovato la mia casa, ma anche in quel mondo mi ritrovai spaesata e rimasi da sola con le mie paure e i miei dubbi. Fin da piccola mi capitava molto spesso di sentire pensieri e sentimenti che non mi appartenevano, spesso era disperazione, rabbia, frustrazione, tutti sentimenti che alla fine talmente tante volte che li ho provati sono finiti per appartenermi insieme alla mia vita. Inutile dire che ho dovuto tenere tutto quanto per me insieme ai miei tentativi di suicidio. Il primo fantasma che incontrai dopo anni fu quello di mia zia, subito dopo la sua morte. Mi veniva sempre in sogno, quasi tutte le notti facendomi credere che era viva e voleva che aiutassi mia cugina a non perdersi nel buio. Non capivo perchè volesse farmi così male...nella realtà lei non c'era e sentivo terribilmente la sua mancanza, poi nel sogno era viva ed ero felice, quindi al risveglio il mio dolore triplicava la sua mole. Poi incontrai altre persone che praticavano la mia stessa religione e ho scoperto con loro come sviluppare il mio terzo occhio e mi fu sempre più facile vedere gli spiriti...ma non fu altrettanto facile, una volta che questi capirono di essere ascoltati, sostenere la loro disperazione e le loro richieste di aiuto. E poi c'era il sangue. La rabbia che cresceva. Uno squarcio nel petto che si faceva sempre più lacerante e sentivo e vedevo fiamme. Sempre e solo fiamme.
Più vedevo spiriti più mi confondevo le idee, più soffrivo e le mie condizioni familiari non mi aiutavano affatto. Ben presto, se non prima, mi feci la nomea di quella strana e pazza e deviata. Ma io sapevo che nonostante tutto non era vero.
Infatti, incontrai sul mio cammino una ragazza identica a me, non fisionomicamente, ma mentalmente, intellettualmente e (soprattutto)spiritualmente.
Questa ragazza è la qui presente Deborah Borriello. Se eravamo pazze lo eravamo in due. Iniziammo a conoscerci già qualche anno prima che entrassi a far parte della sua classe, ma il primo giorno la guardai con occhi molto più attenti. E in quegli occhi ritrovai il mio stesso rammarico perpetuo. La vidi in disparte che ignorava tutti, come facevo io da anni ormai, e mi avvicinai. Non mi importava se non avevamo mai parlato, era come se la conoscessi da sempre. Le chiesi se andava tutto bene e da allora scoprimmo che avevamo passato lo stesso passato e ci accorgemmo di non essere sole.
Ben presto ci confessammo l'una all'altra che vedevamo gli spiriti nello stesso identico modo. Infatti ora lascerò il testimone a lei perché vi racconti la sua di storia e pian piano, puntata per puntata, capirete.
 
 

giovedì 6 dicembre 2012

Le ministorie - Quarta ministoria.


Goccia a goccia conto la pioggia,
spaesata mi ritrovo in uno spazio vuoto a contemplare le nuvole chiedendomi il senso delle cose.
Ti guardo come unica reliquia familiare che calorosamente mi riporta al ricordo di una vita felice. 
Io voglio tornare a Casa. 
Amandoti ricordo quelle notti di passione 
e nuove passioni mi ritrovo a vivere e rivivere con te nella mia mente, e il mio corpo palpita sentendoti accanto.
Il respiro si blocca insieme a me che, ferma, sono una preda tra le tue mani e tu mi divori mentre, in estasi, mi faccio divorare, perché lo voglio, perché ti voglio. 
I tuoi capelli neri mi solleticano le spalle, mentre stringi la mia pelle spoglia e il mio colore dorato spicca sotto le tue mani che forte mi afferrano e io mi faccio afferrare. 
Solo tua preda sono e di nessun altro. 
Vedo i tuoi occhi di fiume spalancarsi e le tue labbra schiudersi sentendo il calore che sale...
e quanto sei bello, amore mio, quando la tua carne sotto il morso dei miei denti freme e per poco non riesco a frenare la mia fame animalesca.
Sei peggio di una droga, amore mio, e i lividi e le cicatrici che ti lascerei ne sarebbero una prova, ma tu sei il mio angelo e come tale mi dispiaccio della tua immunità al dolore, poiché se non ne fossi dotato, sarebbe fonte di un ardente attizzo. 
 Sarò sadica nella mia passione? Non mi importa poiché mi tiene in vita. 
Ti prego, entra nel mio corpo, per fare di me tua parte. 
Ti prego, baciami ovunque poiché, come rugiada, il mio corpo disseterà le labbra del mio amore, e con le medesime labbra morderai la mia carne poiché io sono il sapore della tua anima così come lo è il tuo della mia. 
Sento le tue mani e soffro di piacere mentre ti vedo e non ti vedo in un'annebbiamento di nostri vapori. 
Sento scoppiare tutto in me, sono una caldaia vivente, ormai non riesco a fermarmi. 
E tu...soltanto tu sei la fiamma che m'infervora...e solo a te appartengo, amore mio, per sempre. 


sabato 1 dicembre 2012



Senti una voce nelle tenebre. La segui, ma d'un tratto non la senti più. Allora ti aggiri tra alcuni alberi inquietanti di cui solo tu conosci l'entità. 
Ti prego, ascolta il vento. 
Ti prego, ascolta il vento.
Ti prego, ascolta il vento.
Ricordati di chi sei. 
Sono qui, sai dove trovarmi.
Ti tendo la mano. 
C'è un'onda. 
Un'onda piena di confusione.
Devi farti strada, non demordere. 
L'acqua è un'arma a doppio taglio. 
Solo tu devi sapere come gestirla. 
E' in tuo potere.
Apri i tuoi occhi, poiché sei sonnifero di te stesso
e inerme ti lamenti dei tuoi sogni 
e di essi ti compiaci. 
Allorquando la tua indole schiuderà le membra della tua crisalide di pietra,
tu risplenderai nella tua vita.
Tu vincerai te stesso
e nel contempo imparerai a fare pace col medesimo. 
Non importa dove vai o cosa farai,
l'unica cosa che devi fare
e sapere. 
Come può la morte essere fine quando dopo di essa sento ancora la   voce del suo proprietario?
Quando vedo ancora il suo viso?
Quando sento ancora il suo corpo?
Voi non vedete ciò che è nascosto da uno spettro invisibile,
ciò che è visibile è occulto e ciò che è occulto traspare ovviamente.
Voi non vedete perché non sapete vedere. 
Io ti amo, perché non ti conosco.
E proprio perché non ti conosco voglio sapere di te. 
Sappi che io di te non ho paura. 
Perché so che avere paura non ha senso. 
Se mi pugnalerai, io continuerò ad esistere. 
Se mi schiaffeggerai io ti porgerò l'altra guancia e ti dirò 'forza, colpisci ancora, credi di farmi male? Il dolore è un'illusione che solo te inganna e di conseguenza, pensi che inganni anche me'.
Ma se vorrai accogliermi come io accoglierò te, accolto altrettanto sarà il nostro amore, poiché d'amore si parla e l'amore è anche il rispetto. 
Mi inchino a te, Ignoto, che tu possa amarmi proprio perché neanche tu, come me, mi conosci. 


Fasi Lunari...)O(

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