spesse volte ha sfregiato il suo viso,
quando sbadata più volte l'è passata accanto.
Rubini di sangue scendono sulle gote,
sembrano lacrime sulla pelle dorata,
l'oro frammisto a preziosi rubini.
La gola, anch'essa è macchiata,
ma le labbra giacciono nel viso inespressivo,
immobile è la fanciulla, come in un disegno,
non ride non piange la fanciulla oscura,
sono le sue ferite a piangere per lei
i suoi occhi non sono intenti a cacciar lacrime,
bensì osservano;
il mondo è l'oggetto delle sue pupille nere,
e la sofferenza è il volto del globo.
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