Attraverso sterminati corridoi che si confondono e non mi fanno capire dove sto andando. A volte fuggo, a volte cammino, a volte rallento, ma vado sempre avanti. Anche se le mie gambe sono stanche. E sono stanche da quasi l'inizio del percorso. Ritornerò in vita?
I demoni mi stanno alle calcagna. Ricordo il tepore del sole ma mi asfissia impedendomi di assaporarlo. L'ansia di una e più voci stridenti e gracchianti mi impediscono di volare. Imploro loro di lasciarmi in pace, perché sono come pugnali nel cuore. Io voglio la pace. Dentro di me e fuori di me. Campane. Il rumore delle campane di fuori si unisce all'eco di quelle fastidiose voci e mi sfinisce in una pozza di sangue e fuoco. Chiedo aiuto, perché ogni minimo bisbiglio mi sta facendo diventare isterica. E io cerco di trattenerla quella bestia dentro di me che sa solo ruggire annebbiandomi la mente con la rabbia, con la frustrazione, col lamento...
Nel letto mi divora le carni e non riesco più a distinguere ormai la mole di violenza che ci mette ora da quella che metteva prima...Sembra sempre più feroce. Ma io vedo solo sangue.
Questo lo scrissi un po' di tempo fa quando mi sentivo persa...forse più persa di adesso...ora quella pace l'ho trovata, per fortuna, in parte ma l'ho trovata. Sto cercando di mettere ordine nella mia vita come nella mia mente e vedo lo spiraglio di luce fino a qualche settimana fa mi mancava. Sto abbandonando la nostalgia e al contempo lei sta abbandonando me senza però lasciarmi sola con i demoni che mi tormentano.
Non sento più le voci stridenti e le campane non mi danno più fastidio sto assaporando qualcosa di nuovo e riesco a comprendere ora come mai il significato della vita. Di questa vita. Ringrazio chi mi ha portato fin qui nel bene e nel male perché adesso riesco a comprendere, assaporare, rivalutare il vero colore del buio, di quel buio da cui io fuggivo ma che è sempre stato ed è luce.
I demoni mi stanno alle calcagna. Ricordo il tepore del sole ma mi asfissia impedendomi di assaporarlo. L'ansia di una e più voci stridenti e gracchianti mi impediscono di volare. Imploro loro di lasciarmi in pace, perché sono come pugnali nel cuore. Io voglio la pace. Dentro di me e fuori di me. Campane. Il rumore delle campane di fuori si unisce all'eco di quelle fastidiose voci e mi sfinisce in una pozza di sangue e fuoco. Chiedo aiuto, perché ogni minimo bisbiglio mi sta facendo diventare isterica. E io cerco di trattenerla quella bestia dentro di me che sa solo ruggire annebbiandomi la mente con la rabbia, con la frustrazione, col lamento...
Nel letto mi divora le carni e non riesco più a distinguere ormai la mole di violenza che ci mette ora da quella che metteva prima...Sembra sempre più feroce. Ma io vedo solo sangue.
Questo lo scrissi un po' di tempo fa quando mi sentivo persa...forse più persa di adesso...ora quella pace l'ho trovata, per fortuna, in parte ma l'ho trovata. Sto cercando di mettere ordine nella mia vita come nella mia mente e vedo lo spiraglio di luce fino a qualche settimana fa mi mancava. Sto abbandonando la nostalgia e al contempo lei sta abbandonando me senza però lasciarmi sola con i demoni che mi tormentano.
Non sento più le voci stridenti e le campane non mi danno più fastidio sto assaporando qualcosa di nuovo e riesco a comprendere ora come mai il significato della vita. Di questa vita. Ringrazio chi mi ha portato fin qui nel bene e nel male perché adesso riesco a comprendere, assaporare, rivalutare il vero colore del buio, di quel buio da cui io fuggivo ma che è sempre stato ed è luce.
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